ABI – La condizione di lavoro nel sistema bancario italiano: fattori di crisi

Ecco il documento con cui l’Abi ha giustificato la decisione di disdettare il contratto alla scadenza non garantendone più l’ultrattività dopo il 30 giugno 2014.

ABI – La condizione di lavoro nel sistema bancario italiano: fattori di crisi

La condizione di lavoro nel sistema bancario italiano: fattori di crisi
• L’evoluzione della crisi ha portato l’Italia in uno stato di recessione particolarmente grave, con un Pil che risulta in contrazione a partire dal terzo trimestre del 2011.
• In questo contesto, per le banche la caduta di redditività si conferma molto significativa. L’industria bancaria non riesce più ad avere margini di guadagno.
• Su questo quadro pesano le recenti riforme regolamentari di settore e le necessità di rafforzamento patrimoniale imposte dalle Autorità europee, oltre ad un costo del lavoro tra i più alti, nel confronto con le banche europee.
• In tutta Europa vengono riesaminati radicalmente gli economics delle reti di dipendenze, riconsiderandone il numero, la localizzazione e l’organizzazione. Proseguono in ogni Paese le tendenze alla centralizzazione dei back office. Si delinea una graduale riduzione dell’operatività delle reti fisiche, a fronte di un forte aumento di quelle telematiche. In Italia, tale processo, seppure avviato, procede con molta lentezza. Continua a leggere

Bancari: Comunicato unitario sigle sindacali confederali ed autonome sullo sciopero del 31 ottobre

tumblr_mv61xuZ2fo1qz6z2wo1_400Di seguito potete leggere il comunicato sindacale sullo sciopero di categoria fissato per il prossimo 31 ottobre. Sono tutti argomenti condivisibili; ma non dobbiamo dimenticare chi le sta proponendo. Agostino d’Ippona scriveva “le parole insegnano, gli esempi trascinano. Solo i fatti danno credibilità alle parole.”; e nei fatti non possiamo dimenticare che le promesse che i sindacati firmatari hanno usato per fare approvare dalla categoria il loro pessimo CCNL (quello del 19/1/2012) si sono dimostrate false.

Ricordiamoci di non firmare loro – ancora – una cambiale in bianco!

Volantino Manifestazione 31_10_2013

BANCARI IN LOTTA PER NON ARRETRARE

Leggi il comunicato sindacale del CUB SALLCA

BANCARI IN LOTTA PER NON ARRETRARE

Lo sciopero della categoria contro la disdetta del contratto da parte dell’ABI merita un intervento ed una riflessione anche da parte della nostra organizzazione.
All’inizio del 2012 ci eravamo opposti duramente ad un contratto che di colpo abbatteva norme ed istituti contrattuali consolidati, frutto di miglioramenti lenti e conquiste storiche. L’impianto contrattuale veniva seriamente picconato, in ossequio agli imperativi della crisi e alla caduta di redditività delle aziende bancarie. Il costo del lavoro bancario veniva ad essere l’unico imputato: comodo passare un bel colpo di spugna sulle responsabilità dei manager e degli azionisti, che hanno copiato tardi e male modelli di banca dimostratisi fallimentari anche in altri sistemi economici!
Il contratto toglieva diritti, abbassava le tutele, bloccava gli scatti, introduceva un salario d’ingresso ridotto, regolamentava i contratti complementari con più orario e meno salario, sterilizzava numerose voci retributive per l’accantonamento del t.f.r. (che poi le banche hanno esteso anche ai fondi pensione), estendeva l’orario di sportello fino al doppio di prima su discrezione aziendale, toglieva a tutti un giorno di libertà per finanziare il fondo per l’occupazione giovanile, imponeva il godimento “forzato” delle ferie ed altre amenità varie.
In cambio, concedeva qualche aumento salariale scaglionato (autofinanziato dalle riduzioni su TFR e previdenza integrativa), prometteva, almeno sulla carta, una tornata di assunzioni e favoriva il rientro di lavorazioni prima date in appalto all’esterno.
A 18 mesi dalla firma dell’accordo, avvenuta nell’aprile 2012, dopo una tornata assembleare molto combattuta, piena di colpi bassi, scorrettezze e falsità da parte dei sindacati firmatari, per isolare, ignorare e poi tradire la grande opposizione di massa (che bocciò nella sosta za l’intesa raggiunta), tutti sono in grado di riconoscere che la strategia sindacale ha fallito e che l’ABI è incontenibile nella sue richieste.
Tutta la parte “positiva” dell’accordo, quella che doveva compensare i “sacrifici”, è rimasta lettera morta….…continua…

Unità Sindacale è pronta al confronto sul CCNL

(Via:Ilgattorandagio.org)

Unità Sindacale è pronta al confronto sul CCNL

logo Unisin RomaIl confronto sul Contratto?
Siamo pronti… ma senza posizioni precostituite

Con la Legge di Stabilità – come anticipato da Unisin in un precedente comunicato – il Governo è finalmente sceso in campo, intervenendo rispetto al penalizzante regime fiscale, applicato ai crediti deteriorati, delle Banche italiane.
Si tratta di un provvedimento atteso: Unisin ha sempre sostenuto la necessità di un riequilibrio fiscale e normativo che consenta al Sistema Bancario di svolgere, senza zavorre, il ruolo che gli compete, indispensabile per sostenere la crescita economica.
Di conseguenza, non si può che auspicare che il riequilibrio fiscale sulle perdite sia propedeutico a liberare le risorse che, attraverso la professionalità del personale bancario, offrano quel sostegno a famiglie ed imprese che Unità Sindacale ha sempre ritenuto, e ritiene, improcrastinabile per uscire da una situazione economica che sta divenendo sempre più drammatica, nonostante ci sia chi – di volta in volta – annuncia di intravedere una luce in fondo all’interminabile tunnel della crisi.
È bene che di ciò ne prenda atto anche chi, oggi, critica questo intervento e nel contempo chiede liquidità a favore dell’economia reale.
Va poi considerato che la modifica del meccanismo di deducibilità delle quote iscritte a bilancio (che passa da 18 a 5 anni), alleggerendo la pressione sui bilanci produce effetti reddituali decisamente non trascurabili per le Banche del Paese, quantificato in varie centinaia di milioni di euro. Continua a leggere

La disdetta del Contratto per cancellare diritti e salari ai lavoratori e continuare ad infischiarsene dei problemi del Paese

noccnlLa disdetta del Contratto per cancellare diritti e salari ai lavoratori e continuare ad infischiarsene dei problemi del Paese

Avevamo avuto ragione, avevamo visto lungo: i banchieri, molto peggio dei padroni italiani, vogliono tutto per continuare le loro malefatte.

Banchieri indagati, banche che evadono il fisco, banche decotte, che in questi ultimi 20 anni hanno smesso di supportare l’economia del paese e di aiutare le aziende sane per orientare il loro business verso la speculazione finanziaria e favorendo “gli amici degli amici”. Garantendo dividendi d’oro agli azionisti e salari indecenti per se e per tutto l’entourage della dirigenza.

Altro che essere inadeguati ed obsoleti il lavoratori, sono loro che in 21 anni dalla nuova legge bancaria e in 14 anni dal contratto nazionale che ha consegnato a loro l’organizzazione del lavoro hanno fallito: gli inadeguati ed incapaci sono proprio i banchieri e sono loro i super pagati (60-70, anche 100 volte lo stipendio di un lavoratore del settore).

BASTA!

DOBBIAMO RIPRENDERCI IL SETTORE! … continua …

Bancari in sciopero il prossimo 31 Ottobre.

31 OTTOBRE 2013: SCIOPERO NAZIONALE DELLA CATEGORIA

L’Associazione Bancaria Italiana, nonostante la forte presa di posizione di tutte le Organizzazioni Sindacali, ha deciso di proseguire sulla strada della inaccettabile conflittualità, intrapresa con la disdetta anticipata ed unilaterale del Contratto Nazionale di Lavoro.
Tale arroganza è rimasta impassibile anche di fronte alle critiche che ABI ha ricevuto dal mondo politico, dalle Associazioni dei Consumatori, dalla stampa specializzata e persino dal suo interno, come si evince dalle indiscrezioni riportate da alcuni media.
Questo atteggiamento di parte datoriale si pone in perfetta antitesi rispetto a ciò di cui il nostro Paese ha bisogno, vanifica i tanti sacrifici fatti dalle lavoratrici e dai lavoratori del settore nell’ultimo decennio ed il dialogo aperto con le OO.SS. che aveva consentito la gestione di migliaia di esuberi. ABI prende le distanze da tutto questo e si rinchiude in un atteggiamento corporativo, lontanissimo da quegli interventi che sarebbero stati indispensabili per rilanciare le imprese, dare fiato alle famiglie in difficoltà e risposte alla crescente e drammatica disoccupazione che sta paralizzando il nostro Paese. Continua a leggere

Bancari verso lo sciopero

logo Unisin RomaVERSO LO SCIOPERO NAZIONALE DELLA CATEGORIA E IL BLOCCO DELLE CONTRATTAZIONI AD OGNI LIVELLO

Da tempo, l’Associazione Bancaria Italiana invita le OO. SS. ad incontri finalizzati a “far condividere” l’analisi dello scenario di crisi che sta investendo il nostro Paese e a individuare le migliori soluzioni da apportare per il rilancio del settore.
UNISIN, peraltro, non si è mai sottratta al confronto e si è resa protagonista di alcune proposte concrete che sono state presentate e discusse anche con le forze politiche; proposte che andavano nella direzione di perseguire il rafforzamento del modello di banca commerciale, fortemente legata al territorio ed alle imprese.
In dettaglio e sinteticamente, le proposte di UNISIN andavano dalla rimodulazione strutturale del c.d. cuneo fiscale – e a tutti gli interventi a sostegno necessari sotto il profilo fiscale -, sino all’utilizzo di nuove tecnologie, passando dalla fondamentale ed imprescindibile valorizzazione del grande patrimonio di professionalità dei lavoratori bancari. continua a leggere