Il Sindacato autoreferenziale comincia a segnare il passo…
SALLCA CUB – Ottimi risultati elettorali negli enti di Intesa Sanpaolo
(Immagine: ilmarxismolibertario.wordpress.com)
Il Sindacato autoreferenziale comincia a segnare il passo…
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Intesa Sanpaolo è stata condannata in secondo grado per attività antisindacale.
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Banchieri superpagati anche quando fanno danno da milioni di Euro. Con il benestare dei soliti “amici”.
“Le banche fanno credito senza le dovute garanzie ai soliti noti (vedi Carlo Tassara, gruppo Ligresti e così via)”, è l’accusa del Fabi, “dimenticandosi delle piccole medie imprese. E poi pretendono di fare pagare il conto delle loro inefficienze ai lavoratori”.
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Prove d’integrazione UniCredit-Intesa?
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I dati di bilancio ed il futuro dei lavoratori di Banca Intesa visti dal Cub Sallca
Ciò che spesso i sindacati non dicono ai lavoratori…e questo non vale solo per BNL!
Riteniamo utile portare a conoscenza di tutta la categoria due vicende emblematiche di quanto sta succedendo nel settore del credito.
Nel Gruppo Unicredit sono stati esternalizzati centinaia di lavoratori appartenenti a Ubis, il consorzio del gruppo.
Ora la stessa Ubis si accinge ad assumere centinaia di lavoratori … in Romania e Polonia.
La seconda vicenda vede protagonisti i colleghi e le colleghe di Banca Monte Parma, banca acquisita da Intesa Sanpaolo, che continua ad accanirsi contro lavoratori che rappresentano meno dell’1% del gruppo. L’azienda, nella furibonda ricerca di tagli al costo del lavoro (solo al nostro, chiaro), intende continuare ad applicare pesanti deroghe normative e salariali ai lavoratori stessi, agitando il ricatto di 50 esuberi se non verranno accettate le condizioni capestro.
Rispetto alla disinvoltura dei vertici aziendali nella dichiarazione di esuberi, giunge da Napoli un’interessante notizia: sono state vinte due cause relative a lavoratori che, avendo maturato il diritto alla pensione, non avevano accettato la proposta di accesso incentivato ma obbigatorio al Fondo di Solidarietà (previsto dagli accordi sindacali di aprile e giugno 2013) e sono stati licenziati.
Il tribunale ha stabilito che, sebbene sia accettabile, in caso di esuberi, il principio di un criterio di scelta basato sul possesso del requisito pensionistico, tuttavia la sua applicazione non può avvenire in modo arbitrario.
L’azienda è tenuta a chiarire le cause dei presunti esuberi ed a definire il “perimetro” entro il quale verrebbero a determinarsi. Un’operazione di “svecchiamento” non può essere coperta da una maldestra dichiarazione di esuberi.
Un bello schiaffo alla pretesa aziendale di fare ciò che vuole, con motivazioni della sentenza che ricalcano esattamente le obiezioni che avevamo sollevato, all’epoca, con un nostro volantino che lamentava la genericità e strumentalità della procedura avviata dall’azienda, conclusasi con il licenziamento di 45 lavoratori che avevano “resistito”.
E’ paradossale che si debba essere noi a pubblicizzare una vittoria in cause legali seguite da altri sindacati, ma quello che conta è il risultato.
Certamente non possiamo pretendere che l’arroganza sindacale venga contrastata solo dai giudici, ma questo risultato dovrebbe essere d’incoraggiamento per una ripresa della mobilitazione dei lavoratori per uscire dall’attuale stato di rassegnazione e passività.
I due comunicati:
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E chi non vuol più lottare si “rifila” al più grande sindacato bancario un misto tra circolo ricreativo e burocrazia dei servizi, che non mette mai in discussione le scelte delle banche e firma senza batter ciglio accordi scadenti. La peggiore delle scelte possibili!
FABI ED EX-FALCRI: FESSERIE DI FINE STAGIONE
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